
Nobili soggiorni che riflettono i bagliori della società vacanziera in Versilia. Nel resort a cinque stelle «tutti devono sentir assecondate le proprie esigenze e avere i propri spazi». Mai un’ammucchiata da branco o una zuffa: «qui nessuno abbaia, si sentono solo leggeri guaiti fra villeggianti di rango. Conviviali, da salotto». Seta, climatizzatore e zanzariere nell’hotel canino in via Cugnia a Querceta - 1 km dal golf del Forte – sono solo alcuni dei comfort. Non ci sono cucce ma letti: in ferro battuto o in legno. «Non solo. In inverno metto le copertine di cashmere e accendo le stufette», dice Merra. Per alloggiare qui i clienti devono riempire un modulo, indicare abitudini, dieta, se i cani sono vispi o dormiglioni, e perfino se ascoltano musica in momenti particolari della giornata. «Maffy è una placida femmina di bulldog francese, la padrona la fa alloggiare in camere separate dai tre yorkshire perché quelli hanno un caratterino che non ti dico, fanno baldoria fino a tardi», dice Merra


Per soggiornare in uno degli otto «chalet» si pagano 35 euro al giorno. «Lo so, sono poche ma ce la facciamo. La nostra non è una pensione per tutti. Il Dog Village è un club di 150 amici». I padroni sono soprattutto vip e ricchi signori che frequentano il Forte, «ma i nomi sono top secret. La pensione è pensata per coloro che in Versilia non trovano strutture in grado di accogliere animali – spiega il direttore – Oppure per chi vuole regalare una vacanza all’amico a quattro zampe». All’interno e all’esterno dei bungalow sono istallate webcam per vegliare su Fido da casa o dal cellulare. C’è anche un armadio pieno di accessori griffati. «Nel caso i padroni volessero regalare ai loro cuccioli un vestitino, un collarino con gli swarovski o magari un guinzaglio leopardato. Si va dalle 35 alle 85 euro, ultima collezione, un sacco fashion», mostra Cristiano.
Perla è arrivata da poco. La sultana nera, femmina di terranova, scodinzola e fa la sciantosa dopo lo shampoo. «Per evitare lo stress da abbandono, i cani fanno due giorni di prova. Se non si ambientano non possiamo accettarli, soffrirebbero. Comunque, ci sono visite giornaliere di un veterinario e di uno psicologo per cani», dice Cristiano che tutti gli anni organizza il Dog day per raccogliere offerte da girare a canili o associazioni che si occupano dei casi di abbandono.
Nel villaggio vacanze per cani facoltosi pensa a tutto Daniela Conti, la dog-sitter. Pulizia, ristorante e passeggiatina. Per quelli più esuberanti una corsa nel «galoppatoio», 200 metri di
Pubblicato da Mario Neri su Repubblica Firenze (06/08/2009)
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