domenica 11 ottobre 2009

Il Burlamacco con la museruola

A VIAREGGIO lo gridano tutti: passerà alla storia come il carnevale della censura preventiva, della cartapesta imbavagliata. La commissione incaricata di valutare i progetti dei maestri della Cittadella ha bocciato due carri in concorso per l' edizione 2010. Uno, firmato da Enrico Vannucci, ritrarrebbe Berlusconi e le "sue" escort. L' altro è una metafora corrosiva e ironica della «paranoia da sicurezza innescata dalla politica del governo», dicono gli autori Gilbert Lebigre e Corinne Roger.

Entrambe le strutture però non potranno sfilare sui viali a mare, almeno così come sono state concepite. Sarebbero «poco emozionanti» e non avrebbero un «respiro internazionale». Queste le motivazioni dei tecnici nominati dal presidente della Fondazione Carnevale, Giovanni Maglione, emanazione della giunta comunale. La sua è la prima gestione di destra, almeno da vent'anni a questa parte. «I carristi dovranno rimettere mano ai progetti, ma non parliamo di censura politica. Semplicemente quei due bozzetti non sono stati ritenuti all' altezza», dice Maglione.

Eppure fra maggioranza e opposizione in consiglio il giudizio è unanime: in pericolo ci sono libertà d'espressione e spirito del Carnevale, tuonano Pd e Pdl a Viareggio. Nessuno vuol pensare a un Burlamacco che si autodisciplina, a una satira annacquata. L'appoggio ai due carristi è trasversale: «Nei limiti del buon gusto, la satira deve poter essere sempre libera», dice il sindaco Luca Lunardini. L'assessore alla cultura Ciro Costagliola non accetta che «ci siano interferenze sui contenuti espressi dagli artisti». E per il senatore del Pd Andrea Marcucci, se la commissione non facesse un passo indietro, «il nostro paese tornerebbe a coprirsi di ridicolo».

Censura, boicottaggio preventivo sulla cartapesta, «un'eco preoccupante - dice il segretario del Pd toscano Andrea Manciulli - del clima di soffocamento della libertà d'espressione che stiamo vivendo in Italia». In 136 anni di storia, sarebbe il primo caso di censura politica al Carnevale. In piena era Dc, fra gli anni Sessanta e i Settanta, fecero scalpore un Fanfani pulcino in camicia nera e fez, e un GattoMao Zedong che stracciava una bandiera americana. Reazioni, burrasca sui tg e sui giornali, ma nessuno si azzardò a bloccarli. L' allegoria dell' harem di Palazzo Grazioli ideata da Vannucci ritrae un Berlusconi bebè armato di biberon al viagra, e intorno escort e veline. «Le motivazioni con cui ce li hanno bocciati mi sembrano banali - dice il carrista - Ma attenti, ho un altro disegno nel cassetto ancora più graffiante».

L' altro carro è una metropoli del futuro blindata e protetta da divieti di accesso e cannoni che sparano coriandoli. A difesa dei varchi, come guardie di frontiera, le caricature di Borghezio, Calderoli, Maroni e Salvini. Sopra i "quattro colonnelli" della Lega, il premier che si protende dal televisore e fa segno di sparare con la mano (chiedete a Putin). Lebigre ha le idee chiare: «Non cambio tema, in ballo c' è l'anima del Carnevale, da sempre irriverente e libertario».


Pubblicato da Mario Neri su Repubblica Firenze (27/09/2009)

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